In uscita negli USA lo scorso fine settimana Mr Popper's Penguins con Jim Carrey, in cui fa un piccolo cameo anche Angela Lansbury, si, sempre lei, la famosa "Signora in giallo" (noi italiani prima o poi ci dimenticheremo di Jessica Fletcher?) Ecco qua un'intervista:
arrivare alla sua età così pimpante e così infaticabile
mercoledì 22 giugno 2011
Spazioib invest
Spulciando su internet si trovano tanti metodi per fare guadagni facili, e soprattutto che promettono grandi guadagni, io non prometto grandi guadagni, diciamocelo "non si può avere tanto per niente". Spazioib2 consiste in un investimento, e voi direto, naturalmente è qui la fregatura, ma no. Io vi dico semplicemente di investire non più di 5$. E non vi dico neppure di metterli di tasca vostra, ma investire i piccoli guadagni di una semplice PTC (tanto li avete già su un conto come Alertpay) e reinvestite, finchè non fate un buon gruzzoletto. Partendo da pochi spiccioli io sono arrivata ad un investimento di 60$, e non in tanto tempo 2 mesi al massimo, con un guadagno giornaliero di circa 1,50$, reinvestendo sempre di più si avranno sempre più guadagni.
http://www.spazioib.name/new/?ref=dali985
ma la cosa che più mi ha convinto sull'affidabilità del tutto è come l'admin ha gestito l'attacco di un hacker, tutto repentineamente e con chiarezza. Sono veramente, ma veramente soddisfatta.
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mercoledì 15 giugno 2011
Long life to Betty
Qualche giorno fa Betty White ha partecipato al David Letterman Show e come al solito si è fatta ricordare. Guardate un pò qui la sua lista per arrivare a 90 anni ed in buona salute:
venerdì 10 giugno 2011
Questo che sto per scrivere è un capitolo del libro di Piergiorgio Odifreddi, che amo rileggere ogni tanto:
Adolf Hitler nacque in Austria il 20 aprile 1889, e dedicò la sua vita alla realizzazione del piano politico esposto nel 1924 nel Mein Kampf, "La mia battaglia'', scritto in prigione dopo un fallito tentativo di colpo di stato. Il suo regno di terrore potè iniziare legalmente nel 1933, grazie al 44% dei voti del Partito Nazionalsocialista, e all'8 % del Partito Nazionalista (20,5 milioni in tutto), ottenuti alle elezioni: a dimostrazione del paradosso che un dittatore può anche arrivare al potere democraticamente.
L'espansione del Terzo Reich iniziò nel 1938 con l'annessione dell'Austria, e raggiunse al suo massimo un'estensione da Capo Nord al Sahara, e dalla Normandia al Caspio. La contrazione iniziò nel 1942 con le sconfitte di Stalingrado e di El Alamein, e si concluse il 9 maggio 1945 con l'entrata dei russi a Berlino. Poco prima, il 30 aprile, Hitler si era ucciso con un colpo di pistola nel suo bunker.
Sessant'anni dopo, mentre nel mondo si sta organizzando un Quarto Reich che va dagli Stati Uniti al Mediterraneo, abbiamo parlato del Terzo col sanguinario vegetariano che l'ha comandato per dodici anni.
Fürer, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale il suo nome è diventato sinonimo del male. Cosa ne pensa?
La storia è sempre stata scritta dai vincitori, e il bene è ciò che sta dalla loro parte. Se avessimo vinto noi, sinonimo del male sarebbe diventati i nomi di Churchill o di Roosevelt.
Non crede che ci siano motivazioni oggettive, oltre alla sconfitta? Stalin la guerra l'ha vinta, eppure anche il suo nome è diventato sinonimo del male.
Milioni di persone non l'hanno pensata così, su Stalin, prima e dopo la guerra: quanti russi hanno pianto, quando è morto? Temo che lei non sappia molto nè dello stalinismo, nè del nazismo, a parte ciò che le ammanniscono i Ministeri della Propaganda, del suo paese e di quello che lo comanda.
Ministeri della Propaganda? E quali sarebbero i nostri Goebbels?
Per parlarle in termini che lei può capire, se il nostro era il totalitarismo inumano del 1984 di Orwell, il vostro è oggi il totalitarismo dal volto umano del Mondo nuovo di Huxley. I suoi Ministeri della Propaganda sono dunque il cinema e la televisione: se vuole trovare i nuovi Goebbels, li cerchi fra gli Spielberg e gli Zeffirelli, o fra i Murdoch e i Berlusconi.
Cosa voleva insinuare, fra l'altro, con quel "paese che ci comanda''? Che l'Italia sarebbe una colonia degli Stati Uniti?
E non lo è, forse? Da quando siete stati occupati, nel 1944, non vi siete più liberati. A tutt'oggi ci sono 125 basi e 35.000 truppe statunitensi in Italia: è indipendenza questa? In Germania, poi, stiamo ancora peggio. Quella che voi chiamate liberazione, fu soltanto la sostituzione di un'occupazione militare a un'altra, meno esibita ma non meno effettiva.
Non vorrà negare, però, che il nazismo si è macchiato di crimini contro l'umanità mai visti prima.
Ah, sì? E quali?
Anzitutto, lo sterminio di sei milioni di ebrei.
Non dica cretinate. Il mio modello per la soluzione del problema ebraico è stato il modo in cui gli Stati Uniti avevano risolto l'analogo problema indiano: un genocidio sistematico e scientifico dei diciotto milioni di nativi che vivevano nell'America del Nord. Quanti indiani rimangono negli Stati Uniti, oggi? Qualche centinaio, mantenuti in riserve come i bisonti. E quanti ebrei rimangono invece, al mondo? Milioni, e hanno addirittura uno stato tutto per loro: il quale, tra l'altro, sta mostrando di aver imparato la nostra lezione sul come trattare le minoranze etniche.
Lei è proprio un senza Dio!
Senza il Dio degli ebrei, magari. Ma avevamo il vostro: non è forse stato Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986, a dire che "tutti gli assassini dell'Olocausto erano cristiani, e il sistema nazista non comparve dal nulla, ma ebbe profonde radici in una tradizione inseparabile dal passato dell'Europa cristiana''? Non senza motivo le mie SS portavano scritto Gott mit uns sulla fibbia della cintura.
La Chiesa non la pensa certo così!
Ma se, da quando Rolf Hochhuth ha rotto l'incantesimo con Il vicario nel 1963, non si fa che parlare del silenzio di Pio XII nei confronti di quello che voi chiamate Olocausto! E poi, lei non ha certo letto il mio Mein Kampf, che immagino non sia facile da trovare nelle vostre librerie: se l'avesse fatto, ricorderebbe però che il progetto per il trionfo del nazismo era modellato sulla tenace adesione ai dogmi e sulla fanatica intolleranza che hanno caratterizzato il passato della Chiesa cattolica.
In ogni caso, basterebbe a condannarvi il disprezzo per la vita umana di civili innocenti che avete dimostrato durante la guerra.
Questa la vada a raccontare agli abitanti di Amburgo e di Dresda, sui quali avete riversato le "tempeste di fuoco'' che ne hanno ucciso un milione. O a quelli di Hiroshima e Nagasaki, trecentomila dei quali sono stati inceneriti da due bombe atomiche: nessuna propaganda può cancellare il fatto che i "cattivi'' nazisti non hanno costruito queste armi di distruzione di massa, mentre i "buoni'' Stati Uniti le hanno non solo costruite, ma usate!
Almeno, non vorrà negare la sua aberrante politica eugenetica.
Perchè mai dovrei negarla? Era un mezzo per ottenere la purezza della razza. Ma non capisco cosa ci trovi di aberrante: la mia legge del 1933, per la prevenzione dei difetti ereditari, era esplicitamente basata sul modello statunitense di Harry Laughlin, al quale noi demmo per questo motivo una laurea ad honorem nel 1936 a Heidelberg. Lo sa, lei, che la prima legge per la sterilizzazione di "criminali, idioti, stupratori e imbecilli'' fu promulgata nel 1907 dall'Indiana? Che fu poi imitata da una trentina di stati americani, e dichiarata costituzionale nel 1927 dalla Corta Suprema? Che negli anni '30 furono sterilizzati 60.000 individui negli Stati Uniti, metà dei quali nella sola California? E che negli anni '50, dopo la guerra, furono castrati 50.000 omosessuali?
Non vorrà dire che gli Stati Uniti, il melting pot, sono un paese razzista!
Lei è proprio un ingenuo! Secondo lei, contro cosa manifestava Martin Luther King, ancora negli anni '60? E chi scrisse Il passaggio della Grande Razza nel 1916?
Chi?
Madison Grant, amico di Theodore Roosevelt. Quando il libro fu tradotto in tedesco, gli mandai una lettera entusiasta, di cui lui fu molto compiaciuto. E a proposito di Roosevelt, non dimentichi che Pierre van der Berghe, studioso della razza, l'ha messo insieme a me e a Hendrik Verwoerd, l'artefice dell'apartheid sudafricano, nella Trinità del Razzismo del Novecento.
Di questo passo, arriverà a dire che gli Stati Uniti furono anche un paese nazista!
Gli Stati Uniti non possono aver seguito il nazismo, perchè l'hanno preceduto e ispirato. In fondo, volevamo entrambi una cosa sola: come cantavano le mie SS, Morgen die ganze Welt. Purtroppo il mondo era quasi tutto nelle mani delle potenze coloniali, e bisognava toglierglielo con la forza. Il "male'' di cui ci hanno accusati era tutto qui: voler fare a loro ciò che essi avevano fatto ad altri. Noi abbiamo fallito, ma gli Stati Uniti stanno portando a termine quello che era il nostro vero progetto: il dominio globale (militare, politico ed economico) del pianeta.
E' questa, dunque, l'eredità del nazismo?
L'ha già dichiarato Otto Dietrich zur Linde, il giorno prima della sua esecuzione, nell'intervista rilasciata all'argentino Borges, poi pubblicata col titolo Deutsches Requiem: il nazismo era un'ideologia così ben congegnata, che l'unico modo per sconfiggerla era di abbracciarla. Noi volevamo che la violenza dominasse il mondo, e il nostro scopo è stato pienamente raggiunto. Non abbiamo vissuto e non siamo morti invano.
Ditemi se non ha dannatamente ragione, se trovo un uomo razionale la metà di Odifreddi, lo prendo e lo sposo immediatamente
Adolf Hitler nacque in Austria il 20 aprile 1889, e dedicò la sua vita alla realizzazione del piano politico esposto nel 1924 nel Mein Kampf, "La mia battaglia'', scritto in prigione dopo un fallito tentativo di colpo di stato. Il suo regno di terrore potè iniziare legalmente nel 1933, grazie al 44% dei voti del Partito Nazionalsocialista, e all'8 % del Partito Nazionalista (20,5 milioni in tutto), ottenuti alle elezioni: a dimostrazione del paradosso che un dittatore può anche arrivare al potere democraticamente.
L'espansione del Terzo Reich iniziò nel 1938 con l'annessione dell'Austria, e raggiunse al suo massimo un'estensione da Capo Nord al Sahara, e dalla Normandia al Caspio. La contrazione iniziò nel 1942 con le sconfitte di Stalingrado e di El Alamein, e si concluse il 9 maggio 1945 con l'entrata dei russi a Berlino. Poco prima, il 30 aprile, Hitler si era ucciso con un colpo di pistola nel suo bunker.
Sessant'anni dopo, mentre nel mondo si sta organizzando un Quarto Reich che va dagli Stati Uniti al Mediterraneo, abbiamo parlato del Terzo col sanguinario vegetariano che l'ha comandato per dodici anni.
Fürer, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale il suo nome è diventato sinonimo del male. Cosa ne pensa?
La storia è sempre stata scritta dai vincitori, e il bene è ciò che sta dalla loro parte. Se avessimo vinto noi, sinonimo del male sarebbe diventati i nomi di Churchill o di Roosevelt.
Non crede che ci siano motivazioni oggettive, oltre alla sconfitta? Stalin la guerra l'ha vinta, eppure anche il suo nome è diventato sinonimo del male.
Milioni di persone non l'hanno pensata così, su Stalin, prima e dopo la guerra: quanti russi hanno pianto, quando è morto? Temo che lei non sappia molto nè dello stalinismo, nè del nazismo, a parte ciò che le ammanniscono i Ministeri della Propaganda, del suo paese e di quello che lo comanda.
Ministeri della Propaganda? E quali sarebbero i nostri Goebbels?
Per parlarle in termini che lei può capire, se il nostro era il totalitarismo inumano del 1984 di Orwell, il vostro è oggi il totalitarismo dal volto umano del Mondo nuovo di Huxley. I suoi Ministeri della Propaganda sono dunque il cinema e la televisione: se vuole trovare i nuovi Goebbels, li cerchi fra gli Spielberg e gli Zeffirelli, o fra i Murdoch e i Berlusconi.
Cosa voleva insinuare, fra l'altro, con quel "paese che ci comanda''? Che l'Italia sarebbe una colonia degli Stati Uniti?
E non lo è, forse? Da quando siete stati occupati, nel 1944, non vi siete più liberati. A tutt'oggi ci sono 125 basi e 35.000 truppe statunitensi in Italia: è indipendenza questa? In Germania, poi, stiamo ancora peggio. Quella che voi chiamate liberazione, fu soltanto la sostituzione di un'occupazione militare a un'altra, meno esibita ma non meno effettiva.
Non vorrà negare, però, che il nazismo si è macchiato di crimini contro l'umanità mai visti prima.
Ah, sì? E quali?
Anzitutto, lo sterminio di sei milioni di ebrei.
Non dica cretinate. Il mio modello per la soluzione del problema ebraico è stato il modo in cui gli Stati Uniti avevano risolto l'analogo problema indiano: un genocidio sistematico e scientifico dei diciotto milioni di nativi che vivevano nell'America del Nord. Quanti indiani rimangono negli Stati Uniti, oggi? Qualche centinaio, mantenuti in riserve come i bisonti. E quanti ebrei rimangono invece, al mondo? Milioni, e hanno addirittura uno stato tutto per loro: il quale, tra l'altro, sta mostrando di aver imparato la nostra lezione sul come trattare le minoranze etniche.
Lei è proprio un senza Dio!
Senza il Dio degli ebrei, magari. Ma avevamo il vostro: non è forse stato Elie Wiesel, premio Nobel per la pace nel 1986, a dire che "tutti gli assassini dell'Olocausto erano cristiani, e il sistema nazista non comparve dal nulla, ma ebbe profonde radici in una tradizione inseparabile dal passato dell'Europa cristiana''? Non senza motivo le mie SS portavano scritto Gott mit uns sulla fibbia della cintura.
La Chiesa non la pensa certo così!
Ma se, da quando Rolf Hochhuth ha rotto l'incantesimo con Il vicario nel 1963, non si fa che parlare del silenzio di Pio XII nei confronti di quello che voi chiamate Olocausto! E poi, lei non ha certo letto il mio Mein Kampf, che immagino non sia facile da trovare nelle vostre librerie: se l'avesse fatto, ricorderebbe però che il progetto per il trionfo del nazismo era modellato sulla tenace adesione ai dogmi e sulla fanatica intolleranza che hanno caratterizzato il passato della Chiesa cattolica.
In ogni caso, basterebbe a condannarvi il disprezzo per la vita umana di civili innocenti che avete dimostrato durante la guerra.
Questa la vada a raccontare agli abitanti di Amburgo e di Dresda, sui quali avete riversato le "tempeste di fuoco'' che ne hanno ucciso un milione. O a quelli di Hiroshima e Nagasaki, trecentomila dei quali sono stati inceneriti da due bombe atomiche: nessuna propaganda può cancellare il fatto che i "cattivi'' nazisti non hanno costruito queste armi di distruzione di massa, mentre i "buoni'' Stati Uniti le hanno non solo costruite, ma usate!
Almeno, non vorrà negare la sua aberrante politica eugenetica.
Perchè mai dovrei negarla? Era un mezzo per ottenere la purezza della razza. Ma non capisco cosa ci trovi di aberrante: la mia legge del 1933, per la prevenzione dei difetti ereditari, era esplicitamente basata sul modello statunitense di Harry Laughlin, al quale noi demmo per questo motivo una laurea ad honorem nel 1936 a Heidelberg. Lo sa, lei, che la prima legge per la sterilizzazione di "criminali, idioti, stupratori e imbecilli'' fu promulgata nel 1907 dall'Indiana? Che fu poi imitata da una trentina di stati americani, e dichiarata costituzionale nel 1927 dalla Corta Suprema? Che negli anni '30 furono sterilizzati 60.000 individui negli Stati Uniti, metà dei quali nella sola California? E che negli anni '50, dopo la guerra, furono castrati 50.000 omosessuali?
Non vorrà dire che gli Stati Uniti, il melting pot, sono un paese razzista!
Lei è proprio un ingenuo! Secondo lei, contro cosa manifestava Martin Luther King, ancora negli anni '60? E chi scrisse Il passaggio della Grande Razza nel 1916?
Chi?
Madison Grant, amico di Theodore Roosevelt. Quando il libro fu tradotto in tedesco, gli mandai una lettera entusiasta, di cui lui fu molto compiaciuto. E a proposito di Roosevelt, non dimentichi che Pierre van der Berghe, studioso della razza, l'ha messo insieme a me e a Hendrik Verwoerd, l'artefice dell'apartheid sudafricano, nella Trinità del Razzismo del Novecento.
Di questo passo, arriverà a dire che gli Stati Uniti furono anche un paese nazista!
Gli Stati Uniti non possono aver seguito il nazismo, perchè l'hanno preceduto e ispirato. In fondo, volevamo entrambi una cosa sola: come cantavano le mie SS, Morgen die ganze Welt. Purtroppo il mondo era quasi tutto nelle mani delle potenze coloniali, e bisognava toglierglielo con la forza. Il "male'' di cui ci hanno accusati era tutto qui: voler fare a loro ciò che essi avevano fatto ad altri. Noi abbiamo fallito, ma gli Stati Uniti stanno portando a termine quello che era il nostro vero progetto: il dominio globale (militare, politico ed economico) del pianeta.
E' questa, dunque, l'eredità del nazismo?
L'ha già dichiarato Otto Dietrich zur Linde, il giorno prima della sua esecuzione, nell'intervista rilasciata all'argentino Borges, poi pubblicata col titolo Deutsches Requiem: il nazismo era un'ideologia così ben congegnata, che l'unico modo per sconfiggerla era di abbracciarla. Noi volevamo che la violenza dominasse il mondo, e il nostro scopo è stato pienamente raggiunto. Non abbiamo vissuto e non siamo morti invano.
Ditemi se non ha dannatamente ragione, se trovo un uomo razionale la metà di Odifreddi, lo prendo e lo sposo immediatamente
Chi di noi ragazze non ha mai letto "Orgoglio e pregiudizio", "Emma"...e tutte le eroine della Austen, ma sono veramente eroine? Ma sarò troppo progressista lo ammetto, io adoro le donne in carriera che lottano per ottenere ciò che vogliono, certo non posso paragonare le donzelle del Ottocento con le manager dei tempi nostri. Ma siamo veramente sicure noi donne che gli stereotipi del romanticismo siano questi? Ragioniamo, le donne della Austen, non cercano altro che un marito ricco, certo c'è l'amore, ma in prima battuta cercano solo questo, per non parlare del fatto che letto o visto uno visti tutti: So che non sarete d'accordo con me, ma nelle mie letture e visioni ho scoperto un'altra autrice, la Gaskell, che vede il mondo dell'Ottocento in maniera assolutamente diversa. Purtroppo per noi ci sono veramente pochi suoi libri tradotti. Tra le varie opere che ho letto e visto ci sono "Cranford", "Wives and daughters" ma soprattutto c'è "North and South", per me la storia romantica per eccellenza, due persone che non si amano in contemporanea per poi... Ma la cosa particolare delle opere della Gaskell è il fatto che sono pienamente inserite nella società dl tempo, una società che all'epoca era in continua e perenne evoluzione, dove la donna reagisce a ciò che le accade intorno e non è un semplice burattino alla perenne ricerca del matrimonio, e ve lo dice una che ne ha viste di cose. La cosa particolare è proprio il fatto che la Gaskell descrive nelle sue pagine la differenza tra il nord industrializzato e tetro ed il sud solare e spartano, quale dei due preferireste? Io alla fine della lettura non lo darei proprio per scontato.
Sopra un trailer dello sceneggiato della BBC, lo consiglio vivamente è composto da 4 episodi di 4 ore, guardandolo vi innamorerete di Mr Thorton, ma soprattutto scoprirete come la rete pubblica inglese impiega i soldi dei suoi cittadini.
Sopra un trailer dello sceneggiato della BBC, lo consiglio vivamente è composto da 4 episodi di 4 ore, guardandolo vi innamorerete di Mr Thorton, ma soprattutto scoprirete come la rete pubblica inglese impiega i soldi dei suoi cittadini.
mercoledì 18 maggio 2011
Sex and the City/ Golden Girls/ Designing Women
Sono qui a scrivere per sfatare un mito, secondo il quale “Sex and the city” sia un telefilm rivoluzionario, dal punto di vista femminile, indicato dai critici in questi termini:
«Finalmente le donne parlano di sesso come gli uomini»
Si vabbè, e questi si definiscono critici, hanno incominciato ad accendere la televisione dal 1999, come se prima in televisione non esistesse nient’altro?
Questo per dire che le quattro newyorkesi non sono state certo le prime, e nemmeno le ultime, si perché potrei citare almeno altre due serie, molto simili a questa, che magari non sembrano:
emblema di donne «superficiali», «egocentriche» e un po' «facili
io lo affermo, ci ho provato a guardare la serie, ma era deprimente, si professano libere sessualmente, ma sono comunque all’estenuante ricerca di un uomo, come se noi donne non riuscissimo a farne a meno.
Comunque sono qui per sfatare proprio il mito, che aleggia ancora, dopo anni che è terminato, sul fatto che all’epoca fosse un telefilm mai visto prima. NO, vi prego!!!!
Infatti nel 1985, un’ altra sit-com è andata in onda su NBC, è “Golden girls” da noi “Cuori senza età”, non serve a nulla dire che in patria è un cult e che tuttoggi viene trasmesso. Come ho detto in precedenza parla di quattro donne (oh, ma guarda un po’!!! Mi sembra di ricordare qualcosa :-)), che vivono a Miami, con caratteri completamente diversi tra loro. C’è Blanche, la proprietaria della casa, “sudista” e mangiauomini; ma guarda anche qui, ditemi un po’ voi che cosa vi ricorda, ma, forse Samantha? E neppure tanto lontanamente. Poi c’è Rose, che viene da St Olaf, che ha amato un solo uomo nella sua vita, ingenua fino al midollo, lei a chi vi rimanda? Certo Charlotte e chi se non lei. Ma continuamo, Dorothy, insegnante, divorziata dopo 38 anni di matrimonio dal marito Stan, che l’ha tradita con una donna che non ha neppure la metà dei suoi anni, carattere autoritario, sarcastico….ma direi che ricorda in parte Miranda. Non posso certo paragonare Sophia con Carrie, forse proprio perché, se il personaggio di Carrie ha una visione della donna in maniera universale o diciamo così, popolare (perché assomiglia più di tutte alla donna media); credo che Sophia sia uno di personaggi più originali e più sopra le righe che sia mai stato inventato in televisione, e che fortunatamente non è stato mai eguagliato. Ma soprattutto credo che la differenza maggiore sia l'età delle protagoniste 30-40 enni le prime e sui 60 queste ultime, per i miei gusti proprio quest'ultima età dà quel non so che di vissuto, esperienze, quindi una visione della vita diversa e più consapevole.
Ma ora andiamo all’altro telefilm da cui si poteva trarre ispirazione per “Sex and the city”, si tratta di “Designing women”, che letteralmente è la brutta copia di “Golden girls”, si perché anche qui si parla di quattro donne, donne in carriera che si occupano di desing. Ah, fra l’altro due di queste quattro sono imparentate, ma questa volta sono sorelle, wow che novità. Comunque, parliamo di Julia, elegantissima e autoritaria, ops, guarda qui da che personaggio sarà copiato, forse da Dorothy; Suzenne che pensa solo agli uomini e a sposarsi con questi, forse Blanche. Fra l’altro c’è da dire che il personaggio di Suzenne, è molto simile nei modi e negli atteggiamenti ad un altro personaggio futuro che diventerà famoso e soprattutto un cult, il personaggio di Karen Walker di “Will and Grace”; forse favorito tutto questo, dalla grande somiglianza tra Megan Mullally e Delta Burke.
C’è Charlene, l’ingenua con una famiglia numerosissima, ma ricorda Rose, forse con un pelo di ingenuità in più (si forse non solo un pelo, diciamo che viene fregata da chiunque). E poi Mary Jo forse l’unica neautrale, si forse potrebbe somigliare a Carrie. “Designing women” ha l’unico inconveniente di trattare argomenti in maniera seriosa, diciamo sempre in maniera conservatrice, non a caso è stato trasmesso dalla CBS, l’anno seguente a “Golden girls”; mi sono guardata una puntata completamente patriottica, che mi ha fatto venire i brividi, troppo conservatrice come sit-com.
Tutto questo per dire che naturalemnte, per me per lo meno, "Golden girls" rimane tre spanne sopra, sia per l'originaltà, dato che è venuto prima di tutti, ma soprattutto l'estrema bravura recitativa di tutte e quattro le protagoniste ( che hanno vinto un Emmy a testa, non a caso) e anche grazie alla regia, che incideva sulla mimica. potrete rendervi conto guardando gli episodi, di ridere anche se dalla loro bocca non esce neppura una battuta, cosa non da poco. Ed in più non si è esaurita diventando con il passare del tempo una serie progressivamente scadente, ma anzi la season finale ha avuto dati d'ascolto che a tutto il 2010 è ancora la 18a season finale più vista d'America (scusate se è poco).
Non credete che andando a sbirciare negli archivi televisivi, non si riescano comunque a trovare altrettante figure femminili, sfacciate come le newyorkesi, potrei citare "Murphy Brown", praticamente negli anni '90 c'erano solo donne in tv, gli uomini o erano spariti o comunque non sapevano far ridere
Danny e CJ
Chi non si è mai riconosciuto in un personaggio di un film o di un telefilm, ecco io oggi mi sento CJ Cregg, di "The west wing", naturalmente qualsiasi donna (o per lo meno io) vorrebbe eguagliarla nell'ambito lavorativo, ma adoro anche la sua vena comica e autoironica, noi donne, veramente, non ci dobbiamo prendere troppo sul serio. Comunque, credo veramente di essermi trovata in una situazione alla CJ, come nel prossimo video, purtroppo dall'altra parte non c'era un uomo così convinto come Danny
Gli sceneggiatori e gli attori hanno fatto un lavoro magnifico (nel primo minuto non si dicono nulla, ma si intende fra le righe).
Gli sceneggiatori e gli attori hanno fatto un lavoro magnifico (nel primo minuto non si dicono nulla, ma si intende fra le righe).
martedì 17 maggio 2011
I desideri da realizzare nella vita
Vanno tanto di moda bei telefilm americani, le cose da fare prima di morire, voi ci avete mai pensato? Io in questi giorni si, forse anche troppe volte, vediamo se riesco a trovare qualcosa. Andando ai miei ricordi da bambina e poi fino all'età adulta.
1- Vedere Angela Lansbury
2- Finire di guardarmi "Golden Girls"
3- Fare il coast to coast in moto degli Stati Uniti
4- Lurearmi in medicina
5- Laurearmi nella terza età al DAMS
bho, adesso mi vengono in mente solo questi, ma mi inventerò altre cose strambe prossimamente, perchè non si può vivere senza sogni, non si andrebbe avanti. Poi fra l'altro posso dire che almeno due si sono avverati. Guardate un pò qui:
pensate al piacere dell'attesa spasmodica e del raggiungimento della meta.
1- Vedere Angela Lansbury
2- Finire di guardarmi "Golden Girls"
3- Fare il coast to coast in moto degli Stati Uniti
4- Lurearmi in medicina
5- Laurearmi nella terza età al DAMS
bho, adesso mi vengono in mente solo questi, ma mi inventerò altre cose strambe prossimamente, perchè non si può vivere senza sogni, non si andrebbe avanti. Poi fra l'altro posso dire che almeno due si sono avverati. Guardate un pò qui:
pensate al piacere dell'attesa spasmodica e del raggiungimento della meta.
Seven years of laughter
Oggi sono un pò più triste di ieri, si, perchè proprio ieri sera sono finalmente riuscita a vedere, dopo circa 20 anni (considerate che ne ho 26), tutte e sette le serie di "Cuori senza età", conosciuto e diventato un cult in patria come "Golden Girls".
So, che siete in pochi a conoscerlo, noi italiani siamo abituati alle fiction, che una volta amavo, ma adesso sono diventate più che banali, noi italiani in televisione viviamo nelle Case del Mulino Bianco (fra l'altro neanche la Mulino Bianco, ci crede più ai suoi promo dato che non vedo più trasmetterli) attorniati da una miriade di figli, fortuna che la natalità in Italia è del 9,2 per mille.
Comunque scrivo questo post per far conoscere questo film che io adoro, ho adorato e adorerò per sempre. Narra le vicende di 3 sessantenni che condividono una casa a Miami, Dorothy (Bea Arthur) la saggia, Blanche (Rue McClanahan) la mangia uomini e Rose (Betty White), l'ingenua, ad unirsi al gruppo c'è Sophia (Estelle Ghetty) madre di Dorothy, che ha avuto un ictus e dice tutto ciò che le passa per la mente. Descritto così sembra banale e che cosa vi ricorda? "Sex and the City" direte voi, si ma quest'ultimo è venuto dopo, indovinate un pò chi ha copiato chi, poi farò un post inerente le somiglianze.
Voi non capirete mai la difficoltà per riperire tutti gli episodi, si, le prime 3 serie sono uscite anche in Italia in dvd, ma le altre, neanche l'ombra. Fortunatamente in viaggio a Dublino sono incappata nella 4 serie, ero un pò scettica all'acquisto, me la sarei dovuta guardare in inglese con i sub in inglese, ma ci ho provato e non mi sono pentita. Le restanti 3 serie sono riuscita a trovarle su Amazon, per la regione 2, ma solo la versione in tedesco, sembra che nemmeno nel Regno Unito siano uscite, che disdetta.
Ma ciò che rende unico il telefilm è la fantastica sceneggiatura, ma ancora di più la magnifica recitazione delle quattro interpreti, mostri in recitazione, ma soprattutto migliori commedianti presenti in televisione negli anni 90. I personaggi sono talmente delineati nei loro caratteri che non potrete far altro che affezionarvici, io sin da piccola, alla prima visione mi sentivo una Dorothy mancata e ancora lo sono.
In sette anni si chiacchiera mangiando Cheesecake, di tutto, sesso, malattia, problemi di donna, avvenimenti del paesino di St Olaf, e nulla diventa ripetitivo, sembra tutto fresco come il primo episodio.
Ma cosa più importante l'ultimo episodio chiude un ciclo, non lascia nulla in sospeso, doveva finire così e solo così, fra l'altro la prima volta che l'ho rivisto, mi ha fatto commuovere, perchè si vede la commozione in tutte e 4 le attrici, era una vera e propria separazione anche per loro.
Vi lascio per ora con una delle scene cult:
ed alcune battute
D: A 20 anni qualsiasi cosa facessi rimaneva tutto a posto: Adesso se mi chino in avanti la faccia sembra un pallone che si sgonfia
B: Cosa?
D: Chinati su di uno specchietto e guarda
B: Ce nè uno qui?
S: Nel cassetto delle posate
D: Ti conviene prendere un sedativo prima di guardare
B: Sciocchezze. Mi guardo sempre allo specchio. Cosa vuoi che cambi se mi chino? Oh, mio Dio. Perchè non me l'hai detto prima?
D: Chinati sempre indietro così tutto scivola verso il basso e sembra che hai appena fatto un lifting
B: Hai ragione sono stupenda. Dovrò incontrare gli uomini da distesa
S: pensavo lo facessi già
D: Così però non cade all'indietro solo la faccia, ma anche il petto sfortunatamente, cade all'indietro e di lato
R: Non sono stata con un uomo...in quel senso da quando è morto Charlie
B: Fuori di qui
R: E' vero, Charlie è stato unico. E la mia prima volta è stata la notte di nozze
B: Fuori di qui
D: Piantala Blanche, non tutte siamo riconosciute dalla marina come un porto sicuro
S: io darei un rene a tutti i miei figli, tranne Phil
D: Perchè non Phil?
S: Non chiama mai, non scrive mai. Lo sento solo a Natale quando mi manda il formaggio cheddar a forma di presepe. Sono cattolica, mica posso spalmare i Re Magi sui crecker.
R: Se avessi ancora il mio cane, Fluffy, lo darei a lui
S: Che cosa daresti a Fluffy?
R: Il mio rene
D: Daresti un rene a un cane?
R: Certamente
S: Per farlo pisciare sul tappetino?
So, che siete in pochi a conoscerlo, noi italiani siamo abituati alle fiction, che una volta amavo, ma adesso sono diventate più che banali, noi italiani in televisione viviamo nelle Case del Mulino Bianco (fra l'altro neanche la Mulino Bianco, ci crede più ai suoi promo dato che non vedo più trasmetterli) attorniati da una miriade di figli, fortuna che la natalità in Italia è del 9,2 per mille.
Comunque scrivo questo post per far conoscere questo film che io adoro, ho adorato e adorerò per sempre. Narra le vicende di 3 sessantenni che condividono una casa a Miami, Dorothy (Bea Arthur) la saggia, Blanche (Rue McClanahan) la mangia uomini e Rose (Betty White), l'ingenua, ad unirsi al gruppo c'è Sophia (Estelle Ghetty) madre di Dorothy, che ha avuto un ictus e dice tutto ciò che le passa per la mente. Descritto così sembra banale e che cosa vi ricorda? "Sex and the City" direte voi, si ma quest'ultimo è venuto dopo, indovinate un pò chi ha copiato chi, poi farò un post inerente le somiglianze.
Voi non capirete mai la difficoltà per riperire tutti gli episodi, si, le prime 3 serie sono uscite anche in Italia in dvd, ma le altre, neanche l'ombra. Fortunatamente in viaggio a Dublino sono incappata nella 4 serie, ero un pò scettica all'acquisto, me la sarei dovuta guardare in inglese con i sub in inglese, ma ci ho provato e non mi sono pentita. Le restanti 3 serie sono riuscita a trovarle su Amazon, per la regione 2, ma solo la versione in tedesco, sembra che nemmeno nel Regno Unito siano uscite, che disdetta.
Ma ciò che rende unico il telefilm è la fantastica sceneggiatura, ma ancora di più la magnifica recitazione delle quattro interpreti, mostri in recitazione, ma soprattutto migliori commedianti presenti in televisione negli anni 90. I personaggi sono talmente delineati nei loro caratteri che non potrete far altro che affezionarvici, io sin da piccola, alla prima visione mi sentivo una Dorothy mancata e ancora lo sono.
In sette anni si chiacchiera mangiando Cheesecake, di tutto, sesso, malattia, problemi di donna, avvenimenti del paesino di St Olaf, e nulla diventa ripetitivo, sembra tutto fresco come il primo episodio.
Ma cosa più importante l'ultimo episodio chiude un ciclo, non lascia nulla in sospeso, doveva finire così e solo così, fra l'altro la prima volta che l'ho rivisto, mi ha fatto commuovere, perchè si vede la commozione in tutte e 4 le attrici, era una vera e propria separazione anche per loro.
Vi lascio per ora con una delle scene cult:
ed alcune battute
D: A 20 anni qualsiasi cosa facessi rimaneva tutto a posto: Adesso se mi chino in avanti la faccia sembra un pallone che si sgonfia
B: Cosa?
D: Chinati su di uno specchietto e guarda
B: Ce nè uno qui?
S: Nel cassetto delle posate
D: Ti conviene prendere un sedativo prima di guardare
B: Sciocchezze. Mi guardo sempre allo specchio. Cosa vuoi che cambi se mi chino? Oh, mio Dio. Perchè non me l'hai detto prima?
D: Chinati sempre indietro così tutto scivola verso il basso e sembra che hai appena fatto un lifting
B: Hai ragione sono stupenda. Dovrò incontrare gli uomini da distesa
S: pensavo lo facessi già
D: Così però non cade all'indietro solo la faccia, ma anche il petto sfortunatamente, cade all'indietro e di lato
R: Non sono stata con un uomo...in quel senso da quando è morto Charlie
B: Fuori di qui
R: E' vero, Charlie è stato unico. E la mia prima volta è stata la notte di nozze
B: Fuori di qui
D: Piantala Blanche, non tutte siamo riconosciute dalla marina come un porto sicuro
S: io darei un rene a tutti i miei figli, tranne Phil
D: Perchè non Phil?
S: Non chiama mai, non scrive mai. Lo sento solo a Natale quando mi manda il formaggio cheddar a forma di presepe. Sono cattolica, mica posso spalmare i Re Magi sui crecker.
R: Se avessi ancora il mio cane, Fluffy, lo darei a lui
S: Che cosa daresti a Fluffy?
R: Il mio rene
D: Daresti un rene a un cane?
R: Certamente
S: Per farlo pisciare sul tappetino?
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