Sono qui a scrivere per sfatare un mito, secondo il quale “Sex and the city” sia un telefilm rivoluzionario, dal punto di vista femminile, indicato dai critici in questi termini:
«Finalmente le donne parlano di sesso come gli uomini»
Si vabbè, e questi si definiscono critici, hanno incominciato ad accendere la televisione dal 1999, come se prima in televisione non esistesse nient’altro?
Questo per dire che le quattro newyorkesi non sono state certo le prime, e nemmeno le ultime, si perché potrei citare almeno altre due serie, molto simili a questa, che magari non sembrano:
emblema di donne «superficiali», «egocentriche» e un po' «facili
io lo affermo, ci ho provato a guardare la serie, ma era deprimente, si professano libere sessualmente, ma sono comunque all’estenuante ricerca di un uomo, come se noi donne non riuscissimo a farne a meno.
Comunque sono qui per sfatare proprio il mito, che aleggia ancora, dopo anni che è terminato, sul fatto che all’epoca fosse un telefilm mai visto prima. NO, vi prego!!!!
Infatti nel 1985, un’ altra sit-com è andata in onda su NBC, è “Golden girls” da noi “Cuori senza età”, non serve a nulla dire che in patria è un cult e che tuttoggi viene trasmesso. Come ho detto in precedenza parla di quattro donne (oh, ma guarda un po’!!! Mi sembra di ricordare qualcosa :-)), che vivono a Miami, con caratteri completamente diversi tra loro. C’è Blanche, la proprietaria della casa, “sudista” e mangiauomini; ma guarda anche qui, ditemi un po’ voi che cosa vi ricorda, ma, forse Samantha? E neppure tanto lontanamente. Poi c’è Rose, che viene da St Olaf, che ha amato un solo uomo nella sua vita, ingenua fino al midollo, lei a chi vi rimanda? Certo Charlotte e chi se non lei. Ma continuamo, Dorothy, insegnante, divorziata dopo 38 anni di matrimonio dal marito Stan, che l’ha tradita con una donna che non ha neppure la metà dei suoi anni, carattere autoritario, sarcastico….ma direi che ricorda in parte Miranda. Non posso certo paragonare Sophia con Carrie, forse proprio perché, se il personaggio di Carrie ha una visione della donna in maniera universale o diciamo così, popolare (perché assomiglia più di tutte alla donna media); credo che Sophia sia uno di personaggi più originali e più sopra le righe che sia mai stato inventato in televisione, e che fortunatamente non è stato mai eguagliato. Ma soprattutto credo che la differenza maggiore sia l'età delle protagoniste 30-40 enni le prime e sui 60 queste ultime, per i miei gusti proprio quest'ultima età dà quel non so che di vissuto, esperienze, quindi una visione della vita diversa e più consapevole.
Ma ora andiamo all’altro telefilm da cui si poteva trarre ispirazione per “Sex and the city”, si tratta di “Designing women”, che letteralmente è la brutta copia di “Golden girls”, si perché anche qui si parla di quattro donne, donne in carriera che si occupano di desing. Ah, fra l’altro due di queste quattro sono imparentate, ma questa volta sono sorelle, wow che novità. Comunque, parliamo di Julia, elegantissima e autoritaria, ops, guarda qui da che personaggio sarà copiato, forse da Dorothy; Suzenne che pensa solo agli uomini e a sposarsi con questi, forse Blanche. Fra l’altro c’è da dire che il personaggio di Suzenne, è molto simile nei modi e negli atteggiamenti ad un altro personaggio futuro che diventerà famoso e soprattutto un cult, il personaggio di Karen Walker di “Will and Grace”; forse favorito tutto questo, dalla grande somiglianza tra Megan Mullally e Delta Burke.
C’è Charlene, l’ingenua con una famiglia numerosissima, ma ricorda Rose, forse con un pelo di ingenuità in più (si forse non solo un pelo, diciamo che viene fregata da chiunque). E poi Mary Jo forse l’unica neautrale, si forse potrebbe somigliare a Carrie. “Designing women” ha l’unico inconveniente di trattare argomenti in maniera seriosa, diciamo sempre in maniera conservatrice, non a caso è stato trasmesso dalla CBS, l’anno seguente a “Golden girls”; mi sono guardata una puntata completamente patriottica, che mi ha fatto venire i brividi, troppo conservatrice come sit-com.
Tutto questo per dire che naturalemnte, per me per lo meno, "Golden girls" rimane tre spanne sopra, sia per l'originaltà, dato che è venuto prima di tutti, ma soprattutto l'estrema bravura recitativa di tutte e quattro le protagoniste ( che hanno vinto un Emmy a testa, non a caso) e anche grazie alla regia, che incideva sulla mimica. potrete rendervi conto guardando gli episodi, di ridere anche se dalla loro bocca non esce neppura una battuta, cosa non da poco. Ed in più non si è esaurita diventando con il passare del tempo una serie progressivamente scadente, ma anzi la season finale ha avuto dati d'ascolto che a tutto il 2010 è ancora la 18a season finale più vista d'America (scusate se è poco).
Non credete che andando a sbirciare negli archivi televisivi, non si riescano comunque a trovare altrettante figure femminili, sfacciate come le newyorkesi, potrei citare "Murphy Brown", praticamente negli anni '90 c'erano solo donne in tv, gli uomini o erano spariti o comunque non sapevano far ridere
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